martedì 16 luglio 2019

Cosa succede? Cosa succede in città? C'è qualche cosa, qualcosa che non va!


Cosa succede in città?
Succede che dall'oggi al domani inizia a circolare su qualche media la notizia di una serie di arresti tra sindaci, psicologi, assistenti sociali e giudici onorari coinvolti nell'allontanamento e riassegnazione di minori.
Pare, dicono i media che riportano la notizia, che gli allontanamenti non fossero giustificati e che gli affidamenti fossero, diciamo così, decisi sulla base del miglior interesse della famiglia affidataria.

C'è qualche cosa... qualcosa che non va!
Marco Mescolini è il procuratore capo di Reggio Emilia dall'autunno del 2018; al suo attivo c'è il più importante processo antimafia del Nord Italia e dopo meno di un anno scoperchia il vaso di pandora: "Data la mole di intercettazioni c'è molto poco da interpretare. Il quadro emerso è decisamente inquietante".
Ciò di cui si è parlato è successo veramente, parola di Procuratore della Repubblica!
E' successo che famiglie arbitrariamente definite incapaci di allevare i propri figli, venivano accusate di ogni porcata pur di ottenere, dal Tribunale l'allontanamento. Per farlo, i bambini venivano manipolati, venivano loro innestati ricordi di esperienze mai vissute, venivano convinti che i loro genitori non li amassero e intendessero abbandonarli.
I responsabili, come accennato, sono assistenti sociali, giudici onorari, avvocati, psicoterapeuti, giudici togati, associazionismo legato all'accoglienza di orfani... ma a che pro?
Francesco Morcavallo è un giudice dei minori che ha abbandonato il tribunale per questioni di coscienza. Già qualche anno fa mi ero imbattuto in una sua intervista nella quale raccontava la sua scelta di abbandonare il tribunale perché molti più bambini del dovuto venivano allontanati dalle famiglie di origine ed affidati ad associazioni strettamente legate a chi decretava l'allontanamento (Qui il link al pezzo). La Magistratura, per definizione organo super partes per eccellenza, parrebbe quindi legata a doppio filo alla perversione di cui si parla, ma tenendo a mente i fatti dicronaca degli ultimi tempi riguardo le nomine dei controllori dei controllori, non mi sento di poter dire di essere caduto dal pero.
Il motivo, diceva, è che per ogni bambino affidato, l'affidatario percepisce dallo Stato fino a quattrocento euro al giorno.
A vole essere maliziosi si penserebbe immediatamente ai trentacinque euro al giorno riconosciuti a chi si occupa di un migrante.
Qualcuno ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica una vecchia inchiesta radiofonica firmata Pablo Trincia, Veleno.
La vicenda ricostruita risale agli anni '90, e racconta di una comunità di trentamila persone nella quale pare agisse una setta satanica, guidata da un prete, dedita a sacrifici umani e stupri di bambini.
Prendiamo tutto con le molle, e teniamo sempre come stella polare il beneficio del dubbio, ma dall'inchiesta sembrerebbe che gli atroci motivi per cui i bambini vennero allontanati dalle famiglie erano tutti inventati, innestati nelle menti di quegli stessi bambini come memorie di esperienze mai vissute. E ora come allora, stesse tecniche, stesso motivo, stesso obbiettivo: rapire, col benestare di un giudice, i figli di una coppia di disgraziati e venderli ad amici per soddisfare i loro capricci.
Se il tutto non fosse abbastanza inquietante, parrebbe che alcuni dei responsabili di quanto successo negli anni '90, siano ancora in servizio e, responsabili dei fatti narrati dalla cronaca di queste settimane. 
Ma non è tutto. 
Una delle personalità più di spicco dell'organizzazione che ha operato indisturbata per anni, Federica Anghinolfi, è un'importantissima attivista LGBT a livello nazionale: una che per Arcigay &Co. organizza convegni dal titolo "L'affido familiare a personeOmosessuali – Seminario e spettacolo. Due eventi in un'unicagiornata per raccontare l'affido familiare a persone omosessuali, unfenomeno in grande evoluzione, anche nel nostro paese".
Una delle coppie affidatarie di bambini rapiti dalle proprie famiglie di origine, gira attorno a Fadia Bassmaji, ex compagna della Anghinolfi, regista, progettista culturale e formatrice. Nella sua bio Linkedin dice di se: "[...] Nella mia attività riservo una particolare attenzione alle differenze di genere, alle dinamiche legate ai minori e alle politiche legate all'economia della conoscenza." La Regione Emilia Romagna l'ha incaricata di curare un convegno totalmente dedicato al tema degli abusi sui minori incassando il plauso della Presidente la Commissione Parità della Regione Emilia Romagna, Roberta Mori (PD).
Si tratta sicuramente di una coincidenza, ed è senza dubbio la mia deformazione complottara a farmi notare come solo l'anno prima, veniva depositato il disegno dilegge n°1680 "Introduzione dell'educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università". Ed è ovviamente un caso che il primo firmatario del disegno di legge fosse il ministro Valeria Fedeli (PD governo Renzi). Ed è ovvio che le raccomandazioni dell' OMS a riguardo non c'entrano niente.

Mi urge sottolineare come l'accento posto sul partito di appartenenza dei politici citati sia del tutto indicativo: sono profondamente convinto che il PD sia null'altro che l'equivalente dei talebani per la C.I.A., ossia la bassa manovalanza territoriale che serve ad uno scopo molto più ampio. Sta comunque di fatto che questo scenario si è sviluppato all'ombra del potere Dem, con il plauso, entusiasta, in Italia, dei 5S e la connivenza di tutti i partiti, volenti o nolenti, mai impegnati seriamente nell'ostacolare la diffusione dell'auspicio di stravolgimento dell'ordine sociale.

Ma quindi qual è il morale della favola?
Sappiamo che almeno dagli anni '90 una certa componente della società civile, in combutta con una branca dello Stato, rapisce i figli dei disagiati per i propri tornaconti (e poi c'è quello che non sappiamo). Siano essi economici o ideologici, il proletario, schiacciato dall'evoluzionismo sociale e dal progressismo economico, viene privato dei propri figli a beneficio delle classi più potenti, che avranno a propria disposizione menti deboli, già torturate e pronte ad assorbire qualunque indottrinamento per tutta la durata di una vita priva degli affetti più veri e disinteressati.

Massimo Introvigne ci dice che i satanisti non credono nel demonio. Utilizzano la simbologia a lui legata per sbeffeggiare il cristianesimo e i dettami che imporrebbe. I satanisti sono persone fondamentalmente atee che utilizzano l'immaginario dell' anticristo per avallare ogni propria più recondita perversione.

La morale della favola quindi, è che la nostra è una civiltà profondamente satanista.
Una società nella quale il debole è sacrificato sull'altare del più forte al pari di un agnello in un rito precristiano; al pari di un uomo accusato dei più orrendi abusi solo per avere da un giudice l'autorizzazione a vendere suo figlio; al pari di un bambino portato a credere di aver subito cose indicibili per costringerlo ad accusare suo padre; al pari di un sistema che mira scientemente ed ostinatamente a screditare la cosa più sacra che esista al mondo e cioè il legame intimo e profondo tra i genitori ed i propri figli, al solo scopo di perpetuare il circolo vizioso del sacrificio umano del debole sull'altare del più forte.

Prenderne coscienza è il primo passo. Poi, bisogna trovare il coraggio di fare il secondo...

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