martedì 28 novembre 2017

Chi se la cerca e chi no, non siamo solo vittime o carnefici.

Nel 2006, immediatamente dopo aver sostenuto l'ultima prova dell'esame di maturità, mi fiondai al distretto militare della mia città per presentare domanda di arruolamento volontario nell'Esercito.
Immagino fossi afflitto dalla sindrome di Don Chisciotte per cui vedevo quella scelta come una specie di vocazione alla pace ed alla giustizia. Vabbè, avevo vent'anni, tante illusione e una valanga di entusiasmo.

Mi ricordo però un'insegnamento ricevuto durante i mesi dell'addestramento, cui fui sottoposto in un gelido inverno veronese.
Una sera scomparve un orologio dall'armadietto di un mio commilitone. E' ovvio che sia stato rubato e che quel qualcuno, a dire dell'istruttore in servizio quella sera, fosse un uomo di merda, che ha fatto una cosa schifosa ad uno per cui avrebbe dovuto essere pronto a farsi ammazzare.
Tuttavia non vennero presi provvedimenti perché, per il tempo di una pisciata, quell'armadietto non era stato chiuso a chiave.



In altre parole: chi ruba è una merda ma devi stare attento perché di merde è pieno il mondo.

So bene che lo standard militare non può e non deve essere applicato al mondo civile.
Un militare è uno che riceve dallo Stato l'onore e l'onere di garantire la sicurezza e la pace in patria e all'estero e per questo viene dotato di armi da guerra. Cosa accadrebbe se un soldato si facesse rubare il fucile per una disattenzione? E se un carrista si facesse rubare le chiavi del carro armato (ok, lo so che il carro armato non ha le chiavi ma suvvia, siate elastici!)?
Ciò non toglie che ognuno di noi, militare o no, debba tenere sempre a mente che c'è gente incivile e che, per quanto l'idea che così non dovrebbe essere è sacrosanta, dobbiamo prenderne atto.

Se è vero che lo Stato di Diritto gioca in risposta all'illecito compiuto, e se non possiamo pretendere il diritto di garantirci una giustizia sommaria privata, dobbiamo prendere atto della necessità di adoperarci per prevenire situazioni spiacevoli.

Il nostro vivere in una società completamente divorata dalla nevrosi, che non vuole accettare quanto esposto, ci porta a subire ogni sorta di angheria con l'atteggiamento ingenuo di un agnello che conosce bene il macello nel quale sta entrando ma anziché cercare di scappare guarda il suo vicino con fare rabbioso ed indignato sostenendo che i macelli non dovrebbero esistere.

Se vai a Napoli convinto di comprare un cellulare a due lire e ti ritrovi con un pacco di sale TE LA SEI CERCATA, cazzo!

Da qui vorrei arrivare al tema caldo di queste settimane e cioè alla violenza, che ci dicono essere solo, sulle donne.

Ne ho lette tante e benché come tutti (spero) credo che nessuno dovrebbe tentare in nessun caso di fare del male a nessuno, non riesco a togliermi un senso di fastidio di dosso.
Che fine hanno fatto i San Giorgio? Abbiamo talmente tanta paura dell'aggressività che anziché indirizzarla sulla strada giusta tentiamo di castrarla ottenendo come risultato proprio il più odioso dei crimini. Impariamo noi per primi e poi insegniamo ai nostri figli che non c'è niente di più fico della cavalleria. Chi mai troverebbe deplorevole la violenza di un uomo che con essa difende la propria donna e i propri figli?

Per questo però ci vuole coraggio.
Siamo in grado oggi di desiderare e coltivare relazioni tanto importanti e tendenti all'infinito da valere la morte?

Torniamo ad innamorarci del poema epico e della fiaba, torniamo a desiderare l'infinito, torniamo a sognare in grande.
Se è vero che siamo liberi di sceglierci la persona con cui condividere la vita, siamo esigenti e cerchiamo qualcuno per cui davvero valga la pena rinunciare a tutto finanche a se stessi. E rifiutiamo le stronzate che ci portano al consumismo emozionale perché non possono portarci a niente di buono!
Insegniamo alle nostre figlie che frequentare la suburra, specie se fatte, le porterà molto facilmente dove non vorrebbero mai finire.
Insegniamo ai nostri figli a proteggere le proprie amiche, sorelle e fidanzate che tanto, come scritto un po' più su, di merde è pieno il mondo.

Nel frattempo però smettiamola di guardare il mondo da una sola angolatura ed a puntare il faro solo su certi crimini. Anche quando a morire ammazzato è un maschio è una disgrazia, sant'Iddio!

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