mercoledì 16 settembre 2020

Cuties in a nutshell

Mi si dice che non avendolo visto, Cuties, dovrei astenermi dal commentarlo. Mi si dice anche che il movimento #CancelNetfilx, partito prima del rilascio, sulla piattaforma, del film, sia nato, giocoforza, da persone cui sono note soltanto la locandina ed una breve sequenza. D'altra parte, se è vero che sprovvisti di una laurea specialistica in cardiobioingegnerianucleareapplicata dovremmo astenerci dal consigliare ad un amico con la tosse di passare una decina di minuti con la testa tra un canovaccio ed una ciotola piena di una miscela di acqua bollente ed olio 31, è ovvio che non si può esprimere un'opinione su un film che non si è visto fino alla fine. Ce lo spiegano gli opinionisti dalle larghe vedute, quelli per cui immaginare di boicottare un'emittente per aver pubblicizzato e trasmesso uno spettacolo ritenuto osceno, sarebbe una rielaborazione digital-occidentale del burqua. Ci spiegano che, se visto fino in fondo, il film racconta il travagliato percorso di una bambina di undici anni che tra il rigore religioso della famiglia ed il rigore libertino della società, sceglie una moderata, personale, terza via. Sto ancora riflettendo a riguardo. Non riesco a capire se chi si è precipitato a vedere, e poi difendere Cuties, l'abbia fatto per l'entusiasmo di poter mostrare, senza timore di subire sdegno, la propria putrida perversione sessuale, o se è invece affetto da una qualche forma di deficit cognitivo. È mai possibile, o porco di un cane, che si voglia sorvolare con tanta solerzia sulla produzione di quelle poche immagini che sono bastate ad ispirare il boicottaggio di Netflix? Quelle bambine sono state affidate dai genitori ad una regista, che con l'aiuto di truccatori, costumisti e coreografi, le ha messe su un palco agghindate e sculettanti come dive del reggaeton. Ci siamo fin qui? Ce la vogliamo immaginare per un momento la scena di un coreografo di professione, e quindi un adulto, circondato da decine di altri adulti, dire ad una bambina di undici anni "ok, adesso piegati in avanti, abbassa il torace, accarezzati il sedere e datti una sculacciata. Benissimo, ora guarda in camera, socchiudi gli occhi, lascia cadere la mascella e lascia uscire un po' la lingua. Bravissima. Adesso dentro la lingua e morditi il labbro..." Siamo onesti, non giochiamo alle verginelle impaurite: un giro su pornhub ce lo siamo fatto tutti e quella scena, senza la quale il film l'avrebbero visto, forse, le famiglie degli addetti ai lavori, ripropone tutto il repertorio porno epurato di penetrazioni e fluidi vari. Siete davvero tanto ciechi, o pervertiti, da nascondervi dietro un presunto morale-della-favola mentre accettate beatamente che delle bambine siano state abusate e date in pasto a chiunque per meno di 10 euro (no, non è vero, il primo mese è gratis)? Abbiate almeno il coraggio di ammettere la vostra insaziabile fame di carne fresca. Ditelo apertamente che non sopportate più il giudizio di chi trova ripugnanti i vostri appetiti sessuali. Ma per favore, evitate di mascherarvi da intellettuali!

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