lunedì 11 dicembre 2017

L'ultimo uomo: una corda tesa sull'abisso.

Sono un complottaro.
Se la prima versione ufficiale per te è sufficiente a soddisfare la curiosità, sappi già da subito che troverai questo post delirante.

Ho approcciato "L'ultimo uomo" per diretta sequenzialità degli eventi, essendo un assiduo lettore di "Critica scientifica" e ritenendo, da ormai parecchio tempo, incomprensibile come certe questioni, che pure paiono evidenti, vengano recepite dal grande pubblico con modalità al limite della psicosi.
Non credo alle grandi rivoluzioni che vediamo come eroiche espressioni di liberazione spontanea di popoli per troppo tempo vessati.
Non credo che fascismo e nazismo siano nati spontaneamente come non credo che la resistenza sia nata spontaneamente.
Non credo che la guerra in Siria sia stata la pura manifestazione dell'insoddisfazione popolare. Come non credo che lo sia la guerra in Ucraina.
Non credo, nemmeno da ubriaco, che i moti sessantottini siano stati la rivendicazione delle libertà negate a certe minoranze(?).
Con questo spirito ho aperto la prima delle 182 pagine del libro che ho finito in appena un paio di giorni.

sabato 2 dicembre 2017

Mannaggia il Kaiser

Notizia bomba che tiene banco per tutto il due dicembre: dalla finestra di una caserma dei Carabinieri di Firenze si nota, appesa al muro, una bandiera del Terzo Reich.
Che poi del Terzo Reich in realtà non è: è del secondo ed ha svettato sugli alberi delle navi della marina imperiale fino al 1918.

martedì 28 novembre 2017

Chi se la cerca e chi no, non siamo solo vittime o carnefici.

Nel 2006, immediatamente dopo aver sostenuto l'ultima prova dell'esame di maturità, mi fiondai al distretto militare della mia città per presentare domanda di arruolamento volontario nell'Esercito.
Immagino fossi afflitto dalla sindrome di Don Chisciotte per cui vedevo quella scelta come una specie di vocazione alla pace ed alla giustizia. Vabbè, avevo vent'anni, tante illusione e una valanga di entusiasmo.

Mi ricordo però un'insegnamento ricevuto durante i mesi dell'addestramento, cui fui sottoposto in un gelido inverno veronese.
Una sera scomparve un orologio dall'armadietto di un mio commilitone. E' ovvio che sia stato rubato e che quel qualcuno, a dire dell'istruttore in servizio quella sera, fosse un uomo di merda, che ha fatto una cosa schifosa ad uno per cui avrebbe dovuto essere pronto a farsi ammazzare.
Tuttavia non vennero presi provvedimenti perché, per il tempo di una pisciata, quell'armadietto non era stato chiuso a chiave.

giovedì 2 novembre 2017

#BlueWhale: un pugno sulla bocca dello stomaco

Lessi per la prima volta della Blue Whale qualche mese prima del servizio delle Iene, su un quotidiano on line inglese. La storia mi lasciò ovviamente turbato e cercai di verificare la questione ma i rimandi erano tutti a siti russi e il mio russo non si spinge oltre poche sparute frasi di cortesia. Presi per buona la notizia.
Credo si possa perdonare all'utente medio, mentre ad un programma televisivo, che si vanta di svelare le verità nascoste a milioni di telespettatori in prima serata, proprio no.
Il mio primo pensiero fu che si trattasse di un esperimento sul controllo della mente in stile CIA anni '50: per spingere al suicidio uno sconosciuto senza nemmeno mai in contrarlo di persona devi avere una profonda conoscenza della psiche e dell'animo umano, e il ventenne che secondo gli articoli era indagato non mi dava quell'impressione.