Lo strano fenomeno che si è verificato nella giornata di ieri ha quasi dell' incredibile. Dico quasi, perché noi italiani sappiamo che non dobbiamo mai stupirci delle azioni delle persone. O almeno dovremmo saperlo.
Charlie colpisce ancora, ma sta volta non sbeffeggia una religione ne un popolo. Sbeffeggia i morti terremotati e a poco servono i goffi tentativi di ritrattare l'intento del gesto. Chi è morto sotto le macerie è una lasagna e vadano affanculo la sua vita e il dolore di chi piange sulla sua tomba: ogni occasione è buona per dare dei mafiosi agli italiani.
Oggi, nessuno è Charlie e sono pronto a scommettere che, quasi quasi, adesso siamo un po' tutti convinti che quella sparatoria se la sono un po' cercata. Non vorrei mai trovarmi nei panni di quel disgraziato terremotato che all'epoca si schierò a spada tratta a difesa della libertà di espressione ed oggi si vede insultato nel più vile e sterile dei modi. Quanto costa una vignetta satirica? Quanto pesa nelle classifiche dei paesi che garantiscono la maggiore libertà di stampa? Quanto vale nel paniere dei valori la pretesa di poter fare dell'insulto il proprio mestiere? Quanto contribuisce nella soluzione degli enormi problemi che affliggono il nostro, come ogni altro, Paese?
sabato 3 settembre 2016
lunedì 25 luglio 2016
Il fallimento della laicità
Ricordo ancora uno dei primi scontri ideologici con qualcuno estraneo alla mia famiglia.
Correvano i primi anni del nuovo millennio e giusto per non far dubitare della sua natura, l'occidente stava regalando ai libri di storia una nuova pagina di complicate dinamiche bellicose: gli Stati Uniti e la stragrande maggioranza degli stati europei avevano attaccato il Medio Oriente nei territori di Iraq e Afganistan. Quello che sapevamo era che Saddam Hussain possedeva delle terribili armi di distruzione di massa ed era pronto ad utilizzarle contro di noi in qualunque momento. Sapevamo anche che Osama Bin Laden, il tizio che aveva organizzato l'attacco alle torri gemelle di New York si nascondeva sulle montagne di confine tra l'Afganistan ed il Pakistan a capo di un esercito di talebani pronti ad invadere le nostre terre. Questo sapevamo, perché questo ci dicevano.
giovedì 2 giugno 2016
Se l'uomo uccide l'animale
Continuo ad illudermi e, puntualmente, a rimanere deluso ad ogni evento che tocchi temi cari all'opinione pubblica. Non tanto per il fatto che l'opinione pubblica sia particolarmente sensibile a certi temi, il che non può che essere un bene, ma per le collaterali valanghe di luoghi comuni e liberi sfoghi di becere opinioni da social.
Il primo fatto che ha imposto questa riflessione è l'ormai celebre storia della gorilla Harambe, la primate ospite dello zoo di Cincinnati abbattuta per salvare un bambino di 4 anni caduto nella sua gabbia. Abbiamo tutti visto i video dell'accaduto e, quindi, sappiamo tutti come è andata.
Il primo fatto che ha imposto questa riflessione è l'ormai celebre storia della gorilla Harambe, la primate ospite dello zoo di Cincinnati abbattuta per salvare un bambino di 4 anni caduto nella sua gabbia. Abbiamo tutti visto i video dell'accaduto e, quindi, sappiamo tutti come è andata.
martedì 17 maggio 2016
Puppies Vs. Neighboors
Ammettere di avere un pessimo rapporto con l'opinione pubblica è una doverosa premessa alle righe che sto per riempire.
Trovo che troppo spesso troppa gente non sa, non vuole o non può (a quest'ultima ipotesi credo ben poco ma non voglio precludermi il lusso di pensare che ci sia ancora gente curiosa) andare oltre il guscio più esterno dell' apparenza che circonda le dichiarazioni di personaggi generalmente influenti.
Questa sera voglio riflettere su quanto detto da papa Francesco qualche giorno fa sugli animali domestici e sui vicini di casa Guarda il video.
sabato 14 maggio 2016
Ho giurato sulla Costituzione, non sul Vangelo
So bene che l'argomento è trito e ritrito, che ormai di cose da aggiungere alla discussione ce ne sono ben poche e che, indipendentemente dalle posizioni personali di chi ha preso parte alla discussione riguardo le unioni civili negli ultimi due anni, è successo qualcosa di importante ed irreversibile.
In realtà, l'attitudine del Governo al ricorrere al voto di fiducia desta preoccupazione negli oppositori, ma anche tanta (troppa?) comprensione nei sostenitori, da qualche mese; questa volta però c'erano delle piazze che chiedevano venissero ascoltate le proprie istanze. Quando si parlava di legge elettorale nessuno ha organizzato manifestazioni nei principali comuni d' Italia o riempito il Circo Massimo e la questione della fiducia è passata nell'ombra, quasi si fosse trattato di un'ordinaria giornata parlamentare.
In realtà, l'attitudine del Governo al ricorrere al voto di fiducia desta preoccupazione negli oppositori, ma anche tanta (troppa?) comprensione nei sostenitori, da qualche mese; questa volta però c'erano delle piazze che chiedevano venissero ascoltate le proprie istanze. Quando si parlava di legge elettorale nessuno ha organizzato manifestazioni nei principali comuni d' Italia o riempito il Circo Massimo e la questione della fiducia è passata nell'ombra, quasi si fosse trattato di un'ordinaria giornata parlamentare.
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